La LUDOPATIA - quando il gioco diventa malattia
La dipendenza da gioco
d’azzardo non è in genere esplicitamente espressa dalle vittime e soltanto
l’ascolto paziente è in grado di far emergere il problema. Nel 23% dei casi,
infatti, la ludopatia è stata individuata soltanto nel corso di svariati
colloqui, nel 11% a indicarla è stato un parente della vittima (in genere la
moglie), e solo nel 7% è stata confidata al volontario del centro di ascolto
direttamente dalla persona interessata che ha chiesto aiuto proprio in qualità
di giocatore
- Una
presunta solitudine accomuna
il giocatore maschio alle giocatrici: sono separati, divorziati
o vedovi/e. Le giocatrici sono mediamente in possesso della licenza di scuola
media inferiore; se impiegate rivestono un ruolo di dirigente e hanno un
contratto a tempo indeterminato; mentre se lavoratrici autonome sono
imprenditrici. Tra le donne impiegate nei trasporti e nelle comunicazioni si rilevano
i maggiori rischi: 5,1%. Nel centro-Sud si
gioca di più. Il primato spetta alla Campania (57%),
segue la Calabria (55%) e poi Lazio, Sicilia, Puglia e Abruzzo (tutte si
attestano su circa il 53%). Le regioni dove invece si gioca di meno rispetto
alla media nazionale (47%) sono quelle del Nord: Emilia
Romagna in primis (41%), ma anche Trentino Alto Adige
(42%), Liguria e Veneto (44%).
Secondo le stime, i giocatori d'azzardo patologici in Italia sarebbero 700 mila, vale a dire il doppio degli alcolisti e dei tossicodipendenti assistiti dai servizi. Per loro, tuttavia, non sono previsti ancora percorsi di cura specifici.
Ecco il paradosso: con l’Erario lo Stato raccoglie cifre superiori a 10 miliardi di euro/anno, incurante del danno sociale conseguente, molto preoccupante, ma nello stesso tempo non prevede una voce di spesa per intervenire e curare chi si ammala di ludopatia.
Il panorama dei giochi in Italia ha subito profonde modificazioni nel corso degli ultimi
RispondiEliminaanni e la nascita di giochi dal grande appeal per il pubblico, soprattutto più giovane, potrebbe potenzialmente modificare il rischio che insorgano patologie connesse al gioco. Di qui la necessità di verificare, quali siano effettivamente i pericoli connessi alle ludopatie, analizzando il fenomeno, valutando gli obiettivi di prevenzione, determinando un quadro per sviluppare gli interventi necessari per la salvaguardia degli individui vulnerabili.