Gli ottimisti hanno una cosa in comune: sono sempre in ritardo
Ritardatari di tutto il mondo, non mortificatevi se arrivate in ufficio dieci minuti dopo l'orario di entrata anche se avevate puntato la sveglia con tre ore di anticipo. Se non siete mai stati fanatici dell'orologio, o meglio, se cercate in tutti i modi di rispettare gli impegni al secondo ma puntualmente qualcosa va storto, molto probabilmente siete dei grandi ottimisti.
Un articolo apparso sull'Elite Daily sostiene che i ritardatari abbiano una marcia in più perché guardano alla vita con più leggerezza, ma soprattutto sono uomini e donne di grande speranze:
"Le persone costantemente in ritardo sono in realtà solo più ottimiste. Sono convinte di poter svolgere più attività in un certo arco di tempo e stanno bene quando riescono ad essere multitasking. In poche parole confidano nel futuro. Anche se spesso sbagliano a calcolare i tempi e possono essere poco realistiche sul da farsi, il loro atteggiamento le ripaga sul lungo termine in altri modi".
Che l'ottimismo faccia bene alla salute è una tesi confortata da diverse ricerche scientifiche, che hanno dimostrato come essere positivi riduce lo stress, diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari e rafforza il sistema immunitario.
"E allunga la vita. Inoltre, un'attitudine positiva è e fondamentale per raggiungere il successo personale. La felicità aumenta la produttività, la creatività e favorisce il lavoro di squadra sul posto di lavoro. Uno studio condotto dall'Università di San Diego ha associato la tendenza a essere in ritardo alle personalità di tipo B, più rilassate e accomodanti, inclini a non fossilizzarsi sulle piccolezze ma a guardare al quadro generale, vedendo nel futuro una miniera di infinite molteplici possibilità".
Il tempo, poi, non è assoluto. Puntualità e ritardo assumono una connotazione differente anche in base alla latitudine:
"Se per gli americani il tempo è denaro, basta spostarsi in Europa per scoprire che il tempo ha un'accezione diversa da Paese a paese. in Germania, terra dell'efficienza, la puntualità è di estrema importanza. In Germania, la terra di efficienza perpetua, la puntualità è della massima importanza. Quando il presidente russo Vladimir Putin arrivò in ritardo all'incontro con il cancelliere tedesco Angela Merkel, lei andò via, perché i tedeschi ragionano così. Completamente diversa la situazione in Spagna. Gli spagnoli sono noti per cenare alle 10 di sera. In America Latina poi la puntualità non ha nessuna, o quantomeno poca, importanza".
Bisogna riconoscere, continua l'articolo, che la mancanza di puntualità è un ostacolo alla crescita economica e che gli orari sono fondamentali per essere efficienti. Eppure orari di lavorto prolungati non sono sempre sinonimo di produttivtà.
"Bisognerebbe trovare un equilibrio tra puntualità e ritardo. Gli orari sono importanti, certo, ma non spaccare il secondo non è la fine del mondo. I ritardatari amano fermarsi a sentire il profumo delle rose: i fanatici dell'orologio potrebbero imparare da loro cose come queste. La vita non è pensata per essere pianificata nei minimi dettagli. Rimanere eccessivamente legati agli orari significa essere incapaci di godersi il momento. Fermarsi a vivere il presente a volte è molto meglio di lasciarsi trascinare dalla corrente. Non si può passare il tempo a soffermarsi sul passato o sognando il futuro, altrimenti finiremo per rinunciare alle cose meravigliose che accadono intorno a noi".
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