Il 95% della popolazione mondiale respira aria inquinata.

 Il problema riguarda soprattutto i paesi in via di sviluppo, ma anche in Italia le cose non vanno affatto bene. Il rapporto dell’ong statunitense Health Effects Institute parla chiaro: quasi tutti gli abitanti della Terra, ovvero circa 7 miliardi di persone, vivono in zone in cui le polveri sottili superano i limiti delle linee guida Oms, mentre il 60% della popolazione mondiale supera anche limiti meno stringenti. Secondo i dati dello studio, basato su rilevazioni satellitari integrate al monitoraggio a terra, un terzo degli abitanti di questo pianeta è esposto sia all’inquinamento esterno, sia a quello interno, provocato dai combustibili fossili usati per le stufe. In Italia le cose non sono affatto sotto controllo, tanto che il nostro Paese, già sottoposto a due procedure di infrazione per aver ripetutamente violato i limiti europei imposti per lo smog, è stato deferito alla Corte di Giustizia europea e rischia una condanna al pagamento di un’ingente sanzione pecuniaria. In Italia, secondo i calcoli dell’Agenzia europea per l’ambiente, l’esposizione a lungo termine al particolato, al biossido di azoto e all’ozono è direttamente legata a oltre 90mila morti premature l’anno. Con più di 1.300 decessi per milione di abitanti, il nostro Paese resta al di sopra della media europea (circa 820 per milione di abitanti).


Le centraline Arpac sul territorio di Casoria rilevano diversi SFORAMENTI, certo sarebbe più corretto parlare di centralina dato che sul sito Arpac risulta solo il rilevamento denominato "Casoria scuola Palizzi". 
Nel territorio di Arpino non ci sono centraline, nella inquinata zona Lufrano dove si accumula lo scarico delle auto che transitano sullo snodo delle sopraelevate e degli impocchi alle varie autostrade non si potrebbe effettuare una rilevazione di PM10?

Ogni giorno sul sito internet www.arpacampania.it, attraverso un bollettino quotidiano per ogni zona che riporta i valori di concentrazione massimi orari e medi giornalieri per inquinanti come biossido di azoto, monossido di carbonio, ozono, benzene, biossido di zolfo, particolato PM10 e PM2,5. 

Un più accurato monitoraggio della città, anche con nuove centraline, servirebbe a migliorare la qualità della vita, a modificare piani di traffico, istituire ztl o aree pedonali. 

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