Ecodistretto al confine di Casoria. Informazioni e metodologia studio fattibilità vaghe.
In
una delibera a firma del vice sindaco di Napoli, nonché assessore
all’ambiente, Raffaele Del Giudice e del dirigente ad interim del
servizio igiene del comune di Napoli, Roberta Sivo, si approva lo
studio di fattibilità redatto da ASIA Napoli spa per la
realizzazione di un eco distretto per la valorizzazione nell’aria
sita in via provinciale Casoria.
Gli
Eco distretti sono aree industriali attrezzate per ricevere rifiuti
urbani provenienti dalla raccolta differenziata. Al loro interno
avviene la completa riconversione dei materiali, ossia la
trasformazione in "prodotto" di tutti i rifiuti in. I
rifiuti differenziati sono accettati, preselezionati per matrici
distinte e quindi avviati a specifici trattamenti tecnologici per la
produzione di vari prodotti da collocare sul mercato. Anche i rifiuti
indifferenziati vengono accettati e preselezionati per estrarne
materie da affidare al ciclo del recupero.
Apparentemente
nessun problema. Come mai allora si è pensato di collocare un eco
distretto qui a pochi passi dal nostro comune? Non esistevano sul
territorio del capoluogo campano altri siti idonei e meno popolosi?
Scevri
da giudizi arbitrariamente negativi, o inutili allarmismi, ci si
chiede se nello studio condotto si è tenuto conto, oltre del via vai
di veicoli, del potenziale disagio e degrado della zona di
installazione del centro di raccolta.
Lo
scenario che potremmo avere se il centro diviene, oltre gli orari di
apertura, luogo per abbandono indiscriminato di rifiuti come in altri
casi accaduto è stato considerato?
Ci
si chiede, perplessi se non preoccupati, quali e quanti impianti
sorgeranno all’interno dell’Eco distretto, che tipo di rifiuti
accoglierà ed in quali quantità, che tipo di impatti avrà
sull’ambiente la realizzazione dell’impianto e se l’impianto
genererà emissioni inquinanti date le operazioni di recupero dei
rifiuti che si opereranno.
Una
risposta a tutti questi quesiti il confinante comune di Napoli, deve
necessariamente darla alla nostra città data la vicinanza in linea
d’aria ai confini della stessa e la volatilità delle particelle
inquinanti potenzialmente prodotte dagli impianti.
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