Napolitano nomina 4 senatori a vita Sono Abbado, Cattaneo, Rubbia e Piano

In senso orario, da sin in alto: Renzo Piano, Claudio Abbado, Elena Cattaneo e Carlo Rubbia

L’annuncio del Quirinale: scelti per altissimi meriti nel campo scientifico, artistico e sociale.
Liberi da condizionamenti politici
Il premier: messaggio di speranza
Lega critica: servono al Letta-bis?





Giorgio Napolitano ha scelto quattro nuovi senatori a vita. Il Presidente della Repubblica ha nominato oggi - si legge in una nota del Colle - senatori a vita, «ai sensi dell’articolo 59, secondo comma, della Costituzione», il maestro Claudio Abbado, la professoressa Elena Cattaneo, l’architetto Renzo Piano e il professor Carlo Rubbia, che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico, artistico e sociale. I decreti - si aggiunge - sono stati controfirmati dal Presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta.  


«Le nomine di nuovi quattro senatori a vita rese note oggi vogliono rappresentare «un segno di serena continuità istituzionale» per «colmare i vuoti tristemente determinatisi, nel breve giro di un anno» e si sui «criteri ispiratori» seguiti dal Presidente Luigi Einaudi. Lo spiega il Presidente della Repubblica«convinto che dai quattro senatori a vita verrà un contributo peculiare, in campi altamente significativi, alla vita delle nostre Istituzioni democratiche, e -in assoluta indipendenza da ogni condizionamento politico di parte- all’attività del Senato e dell’intero Parlamento».  

«È anche per dare un segno di serena continuità istituzionale -sottolinea il Capo dello Stato- che ho ritenuto di dover colmare i vuoti tristemente determinatisi, nel breve giro di un anno, nelle fila dei senatori a vita di nomina presidenziale. Sempre convinto delle ragioni che indussero i padri costituenti a prevedere quella speciale presenza nel Senato della Repubblica e ad attribuire quella facoltà al Presidente della Repubblica, ho raccolto elementi di giudizio e compiuto passi discreti per attribuire i quattro seggi di senatore a vita rimasti vacanti. E nel rispetto delle valutazioni e degli orientamenti cui, nell’esercizio della facoltà prevista dall’art. 59 della Costituzione, si sono di volta in volta variamente attenuti i diversi miei predecessori, ho questa volta teso in modo particolare a compiere scelte che riprendessero i criteri ispiratori delle nomine effettuate in prima istanza dal Presidente Luigi Einaudi».  

«Le mie scelte sono così cadute su personalità rappresentative del mondo della cultura e della scienza. Pur consapevole del valore di non poche altre personalità, che pure `hanno illustrato la Patria per altissimi meriti´, ritengo indubbio che tra quelle oggi nominate ve ne siano di talmente note per le loro attività e i risultati conseguiti da considerarsi portatrici di curricula e di doti davvero eccezionali, come attesta il prestigio mondiale di cui sono circondate. E sono loro grato per la generosa disponibilità espressami. In pari tempo ho proceduto alla nomina di una donna di scienza di età ancor giovane ma già nettamente affermatasi, la cui scelta ha anche il valore di un forte segno di apprezzamento, incoraggiamento e riferimento per l’impegno di vaste schiere di italiane e italiani di nuove generazioni dedicatisi con passione, pur tra difficoltà, alla ricerca scientifica». «Sono convinto -conclude Napolitano- che dai quattro senatori a vita così prescelti verrà un contributo peculiare, in campi altamente significativi, alla vita delle nostre istituzioni democratiche, e -in assoluta indipendenza da ogni condizionamento politico di parte- all’attività del Senato e dell’intero Parlamento». Il Presidente ha informato delle nomine il Presidente del Senato della Repubblica, senatore Pietro Grasso. L’ultima nomina fatta da Napolitano è stata quella di Monti.  

Da Genova il presidente del Consiglio Enrico Letta commenta così le nomine dei nuovi sentori a vita: «Sono il segnale - dice Letta - dell’impegno dell’Italia a recuperare il tempo perduto nella ricerca e ad invertire la tendenza. È un messaggio di grandissima speranza per il Paese».  

Polemica invece la Lega che, attraverso Roberto Calderoli, attacca: «La scelta di nominare altri quattro senatori a vita - commenta Calderoli - è fuori luogo oltre che anacronistica, visto che tutti auspicano un Senato federale, delle Regioni, con un numero ridotto di senatori espressi col voto dai territori. L’articolo 59 al secondo comma deve essere abolito così come avevamo già previsto nella riforma costituzionale del 2005». «Qualcuno diceva che a pensar male si fa peccato ma qualche volta si indovina. Non vorrei mai - dice ancora l’esponente della Lega - che queste nomine possano assumere l’importanza che i senatori a vita ebbero nel sostegno del governo Prodi. Facendo due calcoli vedo nel nostro futuro con questa scelta un Letta Bis con una rinnovata maggioranza. Chi decide le sorti del paese votando le leggi deve essere eletto non nominato». 

Duro anche il commento della Santanchè: «Complimenti e congratulazioni ai quattro nominati - dice la deputata del Popolo della Libertà - ma sono molto rammaricata e profondamente dispiaciuta per l’unico che doveva essere nominato senatore a vita e non lo è stato, ovvero Silvio Berlusconi. Sarebbe stato il migliore e la persona con più titoli e più meriti».  

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