Multa annullata se il conducente prova lo stato di necessità
Esclusa la multa se l’automobilista ha commesso l’infrazione in stato di necessità, cioè in presenza di un’esigenza giustificabile come quella di soccorrere un familiare
L’automobilista può ottenere l’annullamento della multa irrogata se dimostra che l’infrazione è stata determinata da uno stato di necessità: per esempio passaggio col semaforo rosso per l’urgenza di accompagnare un parente al pronto soccorso, un eccesso di velocità per soccorrere un infermo, ecc. [1]. Lo stato di necessità costituisce, infatti, una causa di esclusione della responsabilità [2]. Cos’è lo stato di necessità? La legge dice che non è punibile chi commette l’infrazione per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona. Dunque gli elementi essenziali per non dover pagare la multa sono: - la necessità di salvare qualcuno da un danno; - il danno deve essere grave e non lieve; - tale danno si deve riferire alla persona (e non, per esempio, al patrimonio); - il pericolo deve essere “attuale”: quindi non si ha stato di necessità se il danno si è già verificato e ormai consumato. L’esclusione della responsabilità comporta l’esenzione da qualsiasi sanzione, sia pecuniaria che accessoria. Un esempio Il caso più frequente di stato di necessità in materia di infrazioni al codice della strada è quello delle emergenze sanitarie. Affinché si applichi la causa di esclusione di responsabilità è infatti necessario che gli interessi che hanno spinto alla violazione siano superiori a quelli imposti dalle norme sulla circolazione stradale. La necessità di soccorrere se stessi o una persona per motivi di salute è certamente riconosciuta come causa di nullità della multa. In ogni caso, lo stato di necessità deve essere adeguatamente provato dinanzi al giudice attraverso, per esempio, certificati medici (essenziali questi ultimi) e prove testimoniali.
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