Terra dei fuochi, la Campania vara la legge anti-roghi
Approvato all'unanimità il disegno di legge "straordinario": coordinamento tra gli enti territoriali, registro delle aree interessate al fenomeno, misure urgenti per la raccolta e messa in sicurezza dei rifiuti speciali abbandonati. Stanziati 5 milioni, l'assessore Romano: "RIsposta concreta ed efficare, è un testo che parte dal basso"
NAPOLI - Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto dal Presidente Paolo Romano, ha approvato all'unanimità il disegno di legge “Misure straordinarie per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell'abbandono e dei roghi di rifiuti”, ad iniziativa dell'assessore regionale all'ambiente Giovanni Romano, volto a creare un coordinamento tra i diversi enti territoriali per le attività di prevenzione e contrasto dell'abbandono e dei roghi di rifiuti, con particolare riferimento alla Terra dei Fuochi.
Il provvedimento, prevede: l'istituzione di un Registro delle aree interessate da abbandono e roghi di rifiuti presso ciascun Comune della Campania; il Censimento dei siti di stoccaggio temporaneo dei rifiuti da parte dei Comuni, misure urgenti per la raccolta, la messa in sicurezza la prevenzione dell'abbandono e del deposito incontrollato di rifiuti contenenti amianto, l'attività di sorveglianza ambientale volontaria.
IN ARRIVO 5 MILIONI. Forte impegno economico della Regione che stanzia per l'attuazione del disegno di legge 5 milioni di euro di risorse interamente regionali. “Una prima concreta, corposa ed efficace risposta contro l'abbandono e i roghi di rifiuti e per la legalità nella Terra dei Fuochi - afferma il presidente del Consiglio regionale Paolo Romano - ringrazio il Consiglio Regionale per aver approvato una legge per l'intera Campania e per far scomparire definitivamente quell'orrendo termine che è Terra dei fuochi”.
TESTO "DAL BASSO". Il disegno di legge è stato predisposto dalla Giunta d’intesa con il Prefetto Donato Cafagna e con la collaborazione di comitati cittadini impegnati sulla tematica dei roghi e degli abbandoni. “Si tratta di un testo – ha detto Giovanni Romano – che parte dal basso. Voluta dal territorio ed è il frutto di un lungo lavoro condiviso con le associazioni, con i comitati dei cittadini. Con questa procedura abbiamo applicato il metodo per il quale siamo diventati strumento e supporto delle legittime richieste del territorio. Abbiamo ascoltato e agito. Tutti insieme nella stessa direzione. E' grazie a questa sinergia, a questo costante ascolto che siamo riusciti a predisporre misure finalizzate ad assicurare una maggiore tutela della salute dei residenti nella Regione e del patrimonio ambientale e paesaggistico della Campania tenendo conto del particolare contesto regionale di riferimento”.
IL RUOLO DEI SINGOLI COMUNI. “In base alla legge appena approvata – ha detto ancora l'assessore Romano - i Comuni dovranno provvedere, entro novanta giorni dall’entrata in vigore, ad individuare ed accertare, tramite apposito registro, le aree pubbliche e private interessate dall’abbandono e dai roghi di rifiuti nell’ultimo quinquennio, avvalendosi tra l’altro dei rilievi effettuati e messi a disposizione dagli organismi amministrativi e di controllo competenti anche a seguito di segnalazioni di singoli cittadini ed associazioni. Chi viola la legge non può più accedere a contributi e finanziamenti regionali. E' previsto finalmente l'obbligo, per chi chiede autorizzazioni edilizie di dimostrare l'avvenuto corretto smaltimento dei materiali inerti risultanti dalle demolizioni. Sono previste norme per la messa in sicurezza e la prevenzione dell'abbandono di materiali contenenti amianto. Le aree urbane, rurali e agricole, pubbliche e private, comprese nel registro non possono essere destinate alle attività agricole, ma neppure a quelle produttive, edili, turistiche e commerciali, fino a quando non è dimostrata, con idonee attestazioni analitiche rilasciate da laboratori accreditati, l’assenza di fattori di pericolo per la salute e l’ambiente. La Regione, infine, si impegna ad incentivare le attività di sorveglianza territoriale attraverso il determinate aiuto delle associazioni di volontariato locali.”.
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